Passato e presente nella vita dell´Oplonti Volley. Tanti appassionati spettatori di oggi, nel passato erano atleti di questa gloriosa compagine. Nell´album dei ricordi è spuntata questa foto degli anni 70, dove si vedano anche il giovanissimo Carmine Arpaia oggi Direttore Generale dell´Oplonti ed altri atleti che ancora oggi calano il nostro parquet come assidi spettatori, a loro tutti un saluto di grande affetto. La squadra Don Bosco di Torre Annunziata nel campionato di serie D anno 1970. In piedi da sinistra:Nicola Carrico, Antonio Aurelio ( allenatore ), Vincenzo Sparaviglia, Raffaele Fiorenza, Francesco Cascone, Pasquale Gallozzi. In ginocchio da sinistra: Umberto Pagano, Giuseppe Manzo,Giuseppe Di Matteo,Carmine Arpaia,Camillo Cirillo.

L'OPLONTIVOLLEY IN SERIE C ESALTANTE AFFERMAZIONE DEI RAGAZZI DEL PRESIDENTE ARPAIA CARMINE

Un sogno che si avvera, un´impresa che non era mai riuscita al volley maschile torrese.L´Oplonti del presidente Carmine Arpaia ,con l´ennesima vittoria stagionale, ha festeggiato lo storico salto di categoria approdando in serie C. Un campionato targato " Oplonti" dominato dai ragazzi di Sergio Ziveri dalla prima all´ultima giornata senza mai denunciare cali oppure esitazioni. La squadra oplontina non ha trovato nessun rivale in grado di impensierirla e ha chiuso il campionato con un bottino davvero invidiabile. I numeri parlano chiaro e danno ragione ai torresi incontestabilmente. Quattordici vittorie contro le sole quattro sconfitte, quarantatrè set conquistati e diciassette persi, un solo set perso in casa insomma Sergio Ziveri non poteva chiedere di più ai suoi atleti.
Maggio 1997 RAFFAELE SCHETTINO

STORIA OPLONTIS

Oplontis era un sobborgo marinaro alle pendici del Vesuvio nell´incantevole insenatura del Golfo di Partenope. I suoi abitanti erano dediti alla pesca,all´agricoltura, alla caccia ed all´artigianato. In primo empo Oplonti fi frequentata da fenici e greci che diedero vita ad un fiorente commercio con i paesi del Mediterraneo. L´eruzione del 79d.C. Seppellì, sotto una coltre di cenere, Ercolano,Pompei,Oplonti e Stabia. Col passare degli anni la vita lentamente riprese, ma le invasioni barbariche, la caduta dell´Impero Romano ed ilo lungo periodo dell´Alto Medio Evo fecero si che queste terre furono abbandonate dai pochi abitanti. Nel 1319, con decreto del 19 settembre, Carlo d´Angiò concedeva quattro moggi di terreno a quattro cavalieri per la costruzione di una cappella da dedicare alla Vergine dell´Annunciata. In breve tempo intorno alla chiesa sorse un agglomerato di case e bisogna considerare il decreto di Carlo d´Angiòquale atto di nascita di Torre Annunziata. Un importante ritrovamento, avvenuto nel XIV secolo, ha inciso profondamente nella storia della città. I pescatori torresi trovarono in mare e portarono a riva l´icona di Maria Santissima. Questo evento non fece che consolidare la devozione degli abitanti alla Vergine Maria. In seguito furono fatte costruire delle torri di vedetta o di difesa, prima dal conte Orsini poi dagli Alagno e da Alfonso d´Aragona. Altri caseggiati sorsero intorno alla chiesa che, insieme alle torri, fecero diventare il borgo un casale considerevole il quale cominciava ad essere denominato Torre dell´Annunciata. Verso la fine del XIV secolo il conte Muzio Tuttavilla fece costruire dei molini che, con la loro attività, fecero incrementare il via vai per le strade del casale e l´attività del traffico di navi alla marina. Fu così che Torre dell´Annunciata cominciò ad imporsi in Italia e nel mondo per la sua industria

OPLONTI VOLLEY

OPLONTI VOLLEY Ventidue anni fa qualcuno cominciò a sognare...molti penseranno che questo sia l´inizio di una favola, di un racconto fantastico, coperto da una patina di malinconia, senza tempo, senza spazio, come quelli che ci raccontavano da bambini quando sognare era ancora lecito, quando la realtà non era ancora il nostro peggiore incubo. Però quel qualcuno ha dimostrato che il sogno è l´anticamera delle realtà, un traghettatore di desideri; è una visione, una scommessa con se stessi e con il mondo. Nella pallida bolla di quel vagheggiamento qualche "folle"ha riconosciuto il suo destino e ha deciso di seguirlo. Dietro un sogno c´è sempre un sentimento, una passione, un vero e proprio stato d´animo. Cos´è lo sport se non un insieme di tutti questi elementi? La storia dell´Oplonti Volley è stata scritta da un manipolo di poeti sognatori ispirati dalla loro musa di sempre:la pallavolo. In un mondo in cui il business economico ha inquinato anche lo sport, deve renderci orgogliosi che nella nostra città ci sia una squadra come l´Oplonti capace ancora di essere innanzitutto portatrice di valori e poi anche di risultati. Onestà, lealtà, fair-play sono i cardino di un gruppo che con il giusto spirito di squadra e con una solidarietà di altri tempi continua ad andare avanti superando gli ostacoli. Forse il vero segreto di questa società sta nel rapporto simbiotico con la città e soprattutto con i quartieri che accolgono la sua palestra. L´Oplonti da anni è centro nevralgico di attività sportive e sociali rivolti ai ragazzi ma anche alle stesse famiglie, che nel tempo non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Proprio grazie a loro il fenomeno Oplonti non è solo chiuso all´ambito sportivo ma è sempre più andato diventando un vero fenomeno sociale. Li dove molte volte le istituzioni hanno fallito, l´Oplonti ha saputo costruire attrave3rso lo sport un ponte di collegamento tra i cittadini e quei pochi fondamentali valori sui quali deve fondarsi un vera società. Sotto l´aspetto sportivo è inutile elencare le varie esperienze che sia il settore maschile che quello femminile di questa squadra hanno affrontato negli anni, riportando buoni risultati, ma soprattutto facendosi ambasciatori non di uno sport del valore ma dei valori. Creare un squadra senza tutto questo, è come avere un come un corpo senza anima, un inutile ingranaggio destinato ad incepparsi alle prime difficoltà. L´Oplonti invece ha saputo sempre risollevarsi dopo i periodi più scuri ritornando più forte e più convinto di prima, imparando a fare tesoro degli errori. Ero partito raccontandovi un sogno e sono arrivato a descrivervi come quel sogno oggi sia realtà. Grazie al lavoro di quei pochi amici molte persone per poche ore possono dimenticarsi di cosa c´è fuori quella palestra e sentirsi davvero in un sogno.

LUIGI CARACCIOLO
Oplontivolley Serie D Maschile 2004/2005

Oplonti volley : Pinto Vincenzo, Rino Fortunato, Antonio De Luca, Ubaldo Balzano, Roberto Catalano, Luigi De Falco, Antonio Iovane,Nicola Coppola, Fabio Di Donna,Alfredo Palmieri, Vincenzo De Falco, All. Rino Alfieri

PALLOVOLO L´OPLONTI IN C

Torre Annunziata Il volley torrese maschile trionfa nel campionato serie D e approda nella terza catecoria unificata. L´oplontivolley con la vittoria ha tenuto a debita distanza (due punti) la forte ACGA contro la quale aveva anche vinto gli scontri diretti.

E L´OPLONTI SBARCA IN C

Torre Annunziata. Il festival delle promozione annunciato è incominciato. In attesa dell´exploit calcistico del Savoia, ormai sicuro partecipante agli spareggi per la serie B,grande festa pallavolo maschile a Torre Annunziata. Si è avverato il sogno dell´Oplontivolley,che l´anno prossimo calcherà i parquet della serie C Impresa storica per i ragazzi del presidente Arpaia Carmine. Traguardo mai centrato in precedente da volley maschile torrese.

TORRE ANNUNZIATA TRA STORIA E TRADIZIONE

Torre Annunziata è collocata in una posizione invidiabile. E´ posta tra il Vesuvio ed il mare nell´insenatura del Golfo di Napoli,con sullo sfondo circolare la costiera sorrentina, Capri,Ischia,Procida, Napoli. E´confinante,inoltre,con Pompei. Il collegamento con l´importante centro archeologico risale all´epoca dell´Impero Romano,quando la zona era indicata con il nome di Oplontis e rappresentava un quartiere suburbano residenziale di Pompei,dove meravigliose ville sorgevano lungo la costa ed intorno ad un grande centro termale di cui sono visibili resti sotto le attuali Terme Vesuviane. La città di Torre Annunziata è sede della Basilica Pontificia minore dove si conserva il quadro di Maria SS della Neve,patrona della città,a cui sono dedicate la festa votiva del 22 ottobre(durante la quale si svolge la fiera dei cavalli) e quella del ritrovamento,che si tiene il 5 agosto,giorno in cui i pescatori della città,rievocano la "pesca miracolosa" del quadro della Madonna,avvenuto nel XIV secolo dinnanzi all´isolotto di Rovigliano. La città ha tradizione industriale testimoniata dalla "Real Fabbrica d´Armi" del ´700 e dalla rinomata produzione di pasta alimentare che agli inizi del secolo ha avuto un grande sviluppo. Molto accogliente il litorale della "Marina del Sole" con la Villa Comunale ed il Circolo Nautico. S raccomanda la visita della "Villa Poppea", una delle residenze romane più interessanti scavate in Italia.